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Su quest'opera, fin dalla copertina, aleggia l'immagine della fenice. Una creatura arcana, fantastica e insieme simbolica, quasi sacra. Mito o poesia? Dalle pire incandescenti dei greci ai bestiari medievali; dal martirio d'amore, tipico del mondo cortese, ad allegoria della resurrezione cristiana: passando per un ciclo infinito di morti e rinascite, si consuma la sua condanna a sopravvivere per sempre. Perché è sopravvivenza, non immortalità, il suo continuo arrovellarsi attraverso forme, temi, immagini sempre nuove e tuttavia identiche a se stesse. La fenice "postuma" di "Ceneri scarlatte", come la letteratura, viene dopo la fine, la sua stessa fine.